di Martina Satta e Sofia Mao
Giovedì 28/02/19 – ore 11:00 (-9 giorni alla partenza). Anwar ci chiama con una “proposta interessante” per noi.
Vi chiederete: che genere di proposta?
E soprattutto: chi è Anwar?
Anwar è un esponente del Movimento Europeo – Italia e ha organizzato, insieme ad EucA, il mock trial a cui abbiamo partecipato nell’ottobre 2018 a Roma [per ulteriori informazioni, leggi l’articolo “Eureca!” ]. Ci ha detto che il Movimento cercava dei rappresentanti per il convegno conclusivo del progetto WISE a Lisbona e, vista la buona impressione che aveva avuto di noi, ci ha consigliato di fare domanda.
Veniamo al dunque: che cos’è WISE?
While Innovating and Strengthening Europe è un progetto partito nel 2017 in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma, con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione civica e l’impegno democratico in un momento di forte crisi ed euroscetticismo.
Nella sensibilizzazione a questi temi hanno giocato un ruolo importante le organizzazioni della società civile provenienti da tutta Europa, che si sono adoperate soprattutto per i giovani, le prossime generazioni che saranno chiamate al voto.
Ecco, adesso sapete molte più cose di quante ne sapessimo noi prima di partire.
Venerdì 01/03/19 – 8:00 (-8 giorni alla partenza). Inviamo la nostra candidatura.
21:00. Ci rispondono che siamo entrambe delle ottime candidate!
21:01. Piccolo problema: solo una di noi può andare, e lasciano a noi la scelta. Chiediamo un po’ di tempo per pensarci e seguono dichiarazioni altruistiche di sacrificarsi l’una per l’altra.
23:30 Decidiamo di insistere e chiediamo di poter continuare questo percorso insieme, eventualmente dividendo a metà i rimborsi per le spese del viaggio e dell’alloggio.
Sabato 02/03/19 – 16:00 (-7 giorni alla partenza). Ci rispondono che potrebbero riuscire a finanziare entrambe, ma dobbiamo attendere la conferma lunedì.
Lunedì 04/03/19 – 15:00 (-5 giorni alla partenza).
“Marti è arrivata la mail di conferma, sbrighiamoci a comprare i biglietti!!”
“Sofi sono a lezione, riesci a farlo ora tu?”
“... Martinaaa tu hai il passaporto vero?!”
NOTE DELLE AUTRICI:
- Anche se sei cittadino UE, e anche se uno dei trattati più importanti è stato firmato a Lisbona, alcune compagnie aeree portoghesi ti chiederanno il passaporto invece della carta d’identità.
- Per chi avesse intenzione di andare in Portogallo “perché tanto costa poco”: 5 giorni di anticipo non sono abbastanza per trovare biglietti economici.
Recuperati i passaporti, prenotati i voli e preparate le valigie eravamo pronte a partire!
Appena arrivate al primo evento, ci siamo rese conto di essere fuori dalla nostra sfera di competenza. Eravamo infatti le uniche studentesse in mezzo a persone che hanno lavorato per anni nei rispettivi Movimenti. Inoltre, mentre gli altri partecipanti avevano contribuito a WISE fin dalle prime tappe, noi ci eravamo aggiunte all’ultimo minuto senza neppure avere un’idea chiara di cosa avesse realizzato il Movimento che rappresentavamo. Abbiamo scoperto tutto ciò solo poco prima di esporre la nostra relazione, quando Anwar ci ha consegnato i bullet points del progetto realizzato dal Movimento Europeo – Italia.
Si trattava di un processo all’Europa che riproduceva su scala maggiore il mock trial a cui avevamo preso parte a Roma. Ci piace pensare che, in fondo, la nostra esperienza di persone che “ricevono” la campagna di educazione alla democrazia abbia apportato un punto di vista nuovo alla discussione.
Trattandosi dell’evento conclusivo del progetto, il lavoro consisteva nel tirare le somme di ciò che era stato fatto e nel discutere su come poter migliorare in futuro; un aspetto interessante è che le soft skills imparate in Collegio si sono effettivamente rese utili in questa attività. Per il brainstorming, infatti, abbiamo fatto uso di mappe concettuali, diagrammi di flusso, post-it colorati su cui scrivere il proprio contributo da attaccare al cartellone comune… tutti strumenti che chi ha partecipato alle Giornate di Accoglienza con Cecilia Venezia conosce bene.
Per rilassarci dopo un’intensa giornata di lavoro, durante una cena a base di sfiziosi piatti tipici, siamo entrate nel clima portoghese grazie alla piacevole esibizione di fado, musica popolare di Lisbona, eseguita da un gruppo di simpatici vecchietti locali.
L’associazione hosting ha organizzato anche due visite istituzionali all’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA) e all’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA).
L’EMCDDA è un’agenzia decentrata dell’UE, che si occupa di informare l’UE e gli Stati membri sulle statistiche e le conseguenze dei problemi legati alla droga in ambito comunitario. È stato interessante apprendere che, in seguito alla depenalizzazione del possesso di droghe in Portogallo, il loro consumo e i problemi derivanti da esse non solo non sono aumentati, ma sono addirittura diminuiti, tanto che il Portogallo è diventato un esempio di successo in questo ambito.
All’EMSA, organismo dell’UE impegnato sul fronte della riduzione degli incidenti marittimi e dell’inquinamento marittimo causato dalle navi, abbiamo assistito a una presentazione sui Remotely Piloted Aircraft Systems (RPAS), una nuova tecnologia per la sorveglianza marittima tramite droni. Purtroppo la stanchezza alla fine di una giornata così intensa ci ha impedito di stare attente tanto quanto la conferenza avrebbe meritato. Come ogni agenzia dell’UE, comunque, l’EMSA mette a disposizione sul proprio sito tutte le informazioni relative al proprio operato, perciò se siete interessati ad approfondire l’argomento vi invitiamo a visitare http://www.emsa.europa.eu/.
L’ultimo giorno di lavori si è concluso con una conferenza tenutasi al Fórum Lisboa, in cui abbiamo assistito a un acceso dibattito tra i prossimi candidati alle elezioni europee, grazie ai quali abbiamo avuto modo di approfondire la realtà politica portoghese.
A ciò hanno fatto seguito gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni partner dell’evento, e in particolar modo di Alda, l’Associazione europea che si è occupata di tutta l’organizzazione, e di Rede Lisboa, l’hosting partner.
L’intervento più interessante è stato senza dubbio quello del fondatore di ECIT Foundation, Tony Venables, il quale ha condiviso il suo pensiero sia da esperto in materia sia da cittadino inglese, con particolare riferimento alla Brexit e agli ultimi eventi che hanno visto scontrarsi il Regno Unito e l’UE.
Ovviamente questa esperienza è stata anche un’occasione per visitare il Portogallo ed entrare in contatto con una nuova lingua e cultura.
La prima sera abbiamo cercato un ristorante tipico su Tripadvisor e ne abbiamo trovato uno talmente poco “da turisti” che il cameriere non spiccicava una parola di inglese. Dopo un quarto d’ora buono di gesticolamenti e una conversazione alquanto stentata in spagnolo (il nostro copiato rigorosamente da “La casa de papel”, il suo solo compreso ma non parlato) siamo riuscite a ordinare un’ottima cena portoghese spendendo meno di 10€. Siamo tornate in questo ristorante l’ultima sera prima di ripartire e, dopo giorni passati ad assorbire quanto più vocabolario possibile, abbiamo ordinato quasi completamente in portoghese, mettendoci meno di 2 minuti. Il proprietario era talmente contento, probabilmente di vederci andare via, che ci ha offerto un bicchierino di Porto.
COSA ABBIAMO IMPARATO:
- Il volo Madrid-Lisbona impiega 1h 20 min, non 20 minuti, nonostante il biglietto sostenga “partenza ore 14:50, arrivo ore 15:10”. L’ora locale (non) è un’opinione.
- Portatevi la crema solare, anche se è la prima settimana di marzo, anche se avete la pelle olivastra e anche se amate la tintarella. Il naso scottato non è di moda, a meno che non vi stiate preparando per il Mazzurro – Edizione Circo.
- Il 99% dei tassisti non parla inglese e praticamente nessun centralino risponde alle 3 di notte. Se avete bisogno di un taxi abbastanza grande per cinque persone, più le valigie, la scelta migliore è chiedere alla reception del vostro hotel di prenotare per voi.
COSA CI È PIACIUTO DI PIÙ (del progetto WISE):
Martina: la partecipazione attiva anche di Paesi che non sono parte dell’UE, ad esempio la Serbia, e aver conosciuto molte associazioni che si occupano della promozione dei valori dell’Europa, coinvolgendo direttamente i cittadini e partendo dalle nuove generazioni.
SOFIA: scoprire come funzionano dall’interno i progetti finanziati dalla Commissione Europea, come vengono gestite le risorse e come ciascun movimento abbia declinato la stessa idea in modi differenti. Per esempio, Anwar aveva coinvolto i ragazzi delle superiori facendo loro simulare un processo all’operato delle istituzioni europee, mentre altri Movimenti avevano ideato dei quiz sull’Unione Europea da proporre nelle piazze, o addirittura delle escape rooms in cui i giocatori erano testati sulla propria conoscenza dell’UE.
COSA CI È PIACIUTO DI PIÙ (di Lisbona):
MARTINA:
- La calçada portuguesa: passeggiando tra le affollate strade della capitale, è impossibile non volgere lo sguardo a ciò che si trova sotto le nostre suole: la pavimentazione portoghese è un vero e proprio tappeto di mosaici, frutto di una tradizione risalente al XVI secolo e del lavoro manuale di artisti e artigiani altamente qualificati.
- azulejos: bianche, blu, gialle, verdi, rosse. Girando qualunque angolo, su ogni palazzo, moltissime sono le piastrelle di ceramica che colorano la città. Simbolo della tradizione portoghese, questo ornamento architettonico è l’ideale per scattare delle foto instagrammabili, senza contare che sono anche un ottimo souvenir da appendere al ritorno, per donare un po’ di vivacità alla vostra casa.
- le pastéis de nata: se passando per Belém vi trovaste bloccati sul marciapiede circondati da una folla di turisti, sappiate che quella è sicuramente la fila per entrare alla Pasteleria più antica della città, che sforna ogni giorno più di 20.000 pasteis e dove la tradizione narra che si conservi la ricetta originaria e segretissima di questi fragranti dolcetti gialli dalla superficie bruciacchiata. Noi però, nonostante la tentazione dei profumi invitanti, siamo riuscite a resistere a questa trappola per turisti e seguendo il consiglio di Claudia Filippi (direttrice che ha sostituito Caterina durante i mesi della maternità, ndr) ci siamo abbuffate al Mercado da Ribeira, la food court che unisce tradizione e modernità.
- i colori di Sintra: a soli 40 minuti di treno dalla capitale, sorge la pittoresca cittadina di Sintra, il cui paesaggio culturale è parte della lista dei patrimoni dell’umanità. Inerpicati sui colli di questo borgo fiabesco, definito come “glorious Eden” da Lord Byron, si trovano il Castelo dos Mouros, imponente castello moresco risalente al IX secolo, e il Palácio Nacional da Pena, lussuoso palazzo reale, commissionato da re Ferdinando II nel 1836; i suoi colori sgargianti, le sue cupole tondeggianti e l’unione tra diversi stili offrono scorci e prospettive tali da farti immergere in una dimensione quasi magica, non per nulla è considerato una della sette meraviglie del Portogallo.
Insider tip: se volete visitare Sintra seguendo il classico itinerario dei siti storici, non fidatevi dell’applicazione Mappe dell’iPhone. Dalla stazione al Castelo dos Mouros, e dal Castelo al Palácio da Pena, saranno anche 3,5 km, ma le sottoscritte hanno scarpinato più di due ore per percorrerli, contro i 45 minuti promessi da Mappe. Anche in questo caso la pendenza (non) è un’opinione. In più bisogna contare altri 20 minuti per salire alla Crux Alta (il punto più alto del Parco Nazionale, da cui potete scattare foto instagrammabili del Palacio da Pena) e infine 40 minuti per tornare in stazione. Con il senno di poi, probabilmente avremmo optato per prendere il bus turistico.
SOFIA:
- Il Padrão dos Descobrimentos: forse il monumento più rappresentativo del secolo d’oro del Paese, raffigura la prua di una caravella con a bordo una fila di personaggi importanti, capitanati dal principe Enrico il Navigatore, che guarda verso l’oceano e guida il suo regno verso nuove scoperte geografiche.
- La Boca do Inferno: vicino alle spiagge più turistiche di Cascais c’è un punto dove l’oceano ha scavato una grotta, che è successivamente collassata. Lo spettacolo delle onde che si infrangono con violenza sulla scogliera merita decisamente i chilometri percorsi in più per raggiungerla.
- Il cibo del Mercado da Ribeira: in questo mercato coperto si possono gustare le specialità dei migliori ristoranti di Lisbona, dalle pasteis de nata al pesce di chef stellati. Non manca (in realtà purtroppo) neanche lo Spritz, a un modico prezzo di 8€ a bicchiere.
- Lisbona è una città bellissima, non si può negare però che ci siano quartieri estremamente poveri e decadenti. Una sera, per ripararci dal freddo, siamo entrate in quello che pensavamo essere un centro commerciale del quartiere Mouraria; ci siamo ritrovate in un magazzino poco illuminato, con merce ammucchiata sui cartoni e “negozi” senza porte. Sempre in Mouraria, tuttavia, abbiamo fatto un incontro speciale, che ci ha permesso di vedere un altro lato di questo quartiere: una signora che, avendo sempre sognato di avere una grande famiglia, ha creato una “cucina sociale”, cioè un luogo dove gli abitanti possono riunirsi per cucinare insieme e condividere i pasti; questa iniziativa serve anche ad aiutare le fasce più a rischio, come stranieri e anziani, che spesso finiscono per venire isolate e marginalizzate. È l’impegno di persone come lei nel recuperare questi quartieri e restituirli alla società che secondo me rende Lisbona una città più viva e vera.