Mangeresti un frutto marcio? Credo proprio di no, semplicemente perché, di sicuro, ti farebbe star male. Eppure, ogni giorno, la nostra mente mangia “cibo” ben peggiore: pensieri ammuffiti, idee cattive ed emozioni malsane. E cosa accade alla tua mente quando mangi tutto ciò? La stessa cosa che succede al tuo organismo quando assumi, ad esempio, un cibo scaduto: stai male, e puoi pure ammalarti. I pensieri marci, infatti, possono presto trasformarsi in ansia, depressione, rabbia incontrollata e tanto ancora.
Nonostante questo, però, la nostra società non sembra affatto interessata alla nostra salute mentale, a ciò che la nostra mente assume, giorno per giorno, come carburante per poter funzionare. E dato che la società influenza fortemente il singolo, in effetti la maggior parte di noi non fa realmente nulla per prendersi cura dei propri pensieri e delle proprie emozioni. Oggi più che mai, però, la salute mentale deve essere considerata una priorità, perché in fondo sono proprio i nostri pensieri a modellare e costruire la realtà che abbiamo intorno, tutto ciò che ci circonda: in questo senso, se hai pensieri malsani e negativi, non potrai che creare un ambiente (intorno a te) dannoso. Quello che pensi, giorno per giorno, non è altro che il filtro con cui decidi attivamente non soltanto di guardare il mondo, ma soprattutto di crearlo: dipende tutto da te, da ciò che hai dentro. Nella tua mente c’è il mondo intero, ed ecco perché il primo atto d’amore che puoi fare verso questo mondo è proprio quello di prenderti cura della tua mente. Se lo farai, inoltre, sta’ certo che verrai ripagato da tutto ciò che ti circonda, con gli interessi, ma ricorda che il cambiamento parte da noi stessi, non dagli altri. Se vuoi di più, in primis diventa di più, perché il segreto per cambiare gli altri è (ancora, in primis) cambiare noi stessi.
Immagina, per un attimo, che la tua vita sia un albero: ogni foglia rappresenta un problema che ognuno di noi deve affrontare (ad esempio, la solitudine o un momento di tristezza). Bene, la maggior parte delle persone si focalizza solo sulle foglie (tralasciando l’albero), cercando di strapparle per portar via (solo momentaneamente) quel problema. Ma le foglie ricresceranno: ecco perché, invece, occorre intervenire a monte, ovvero sulle radici dell’albero; queste, infatti, non sono altro che i pensieri che ognuno di noi ha dentro e coltiva giorno per giorno, fondamentali per la salute dell’intero albero. I problemi che affrontiamo, infatti, non dipendono tanto dalla realtà in quanto tale, ma dal modo in cui la interpretiamo proprio in base alle nostre idee.

Proviamo, ora, ad immaginare un mondo in cui l’importanza di costruire idee e pensieri positivi e sani venisse riconosciuta già a partire dall’ambiente scolastico: non soltanto per i bambini e i ragazzi di tutte le età, ma anche come competenza che ogni docente dovrebbe possedere. La psicologia, infatti, non riguarda soltanto la cura dei disturbi psichici: essa è, invece, improntata sulla promozione del benessere e della salute mentale. E perché ciò non potrebbe partire proprio dalla scuola elementare o media, ad esempio? Ai bambini dovrebbe essere insegnato come pensare, non cosa pensare. In attesa che la politica si renda conto di queste nuove ed importanti esigenze, ecco che sta a noi, intanto, dare l’esempio, prendendoci cura dei nostri pensieri, così come ci prendiamo cura di ogni altro aspetto esteriore della nostra vita. Alle nuove generazioni spetta un compito fondamentale, perché una società che non si occupa interamente dei bisogni dei più piccoli (inclusi i bisogni mentali) è una società destinata a fallire e scomparire.