Manca il Senso

Riflessione su come la Pandemia ha cambiato il nostro modo di percepire

La nostra cognizione della realtà muta molto in fretta, anche grazie a piccole modificazioni che ci appaiono senza significato. In virtù di questa fotografia del nostro presente ci muoviamo, agiamo, parliamo con noi stessi e interagiamo con gli altri. Piccoli cambiamenti di prospettiva scuotono come grandi terremoti il nostro modo di vedere le cose e di sentirci nel mondo. Pandemia: in questi pochi caratteri è racchiuso il come i sensi hanno reagito a questa improvvisa distanza, a questa repentina diminuzione degli stimoli ricevuti dagli altri esseri umani.

I nostri sensi, nella contemporaneità, sono stati perlopiù atrofizzati. Lo sforzo maggiore è stato richiesto alla nostra vista, che è diventata il crocevia della maggior parte delle informazioni che immagazziniamo. Per questioni di progresso, per mancate necessità di sopravvivenza, o anche per cieco progressismo, abbiamo lasciato che l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto venissero relegati a funzioni per lo più circoscritte. In questi mesi di disinfezione, di lattice e di distanziamento, ciò che più è mancato all’appello e ciò che più è stato messo in croce è il tatto. La pandemia, come un’iperbole, ha reso più chiaro quello che manca in questa fotografia della realtà: toccarsi. Il problema sorge dal fatto che “la mancanza di tatto” non è un problema. È quasi un costrutto, un modo di convivere.

Un gruppo di teatro sperimentale mi insegnò che toccarsi l’un l’altro, nel senso più ingenuo della parola, è un modo di conoscersi e di raccontare una storia. Nelle sere di prove l’esercizio proposto era il seguente: divisi in coppie, una persona chiudeva gli occhi (e accende gli altri sensi), l’altra persona la toccava e la muoveva nella stanza, comunicandole delle emozioni e, se possibile, una storia. Per quanto sia difficile raccontare di quest’esercizio a parole, proprio perché non si presta ad essere capito, ciò che voglio dire è che il tempo di questo esercizio (due ore) sospendeva per un secondo il compito della stanca vista, lasciando fluire altrettante informazioni dagli altri sensi – il tatto in particolare. Alcune persone erano molto spaventate nel sentire vicino a sé anche solo una mano, un’estranea. Risultava molto più difficile dialogare toccando un corpo rigido, un corpo insicuro, magari un corpo anche ferito emotivamente. Ciò che ci può sfuggire è l’intelligenza di questo incontro e la densità dello scambio che ne deriva. Credo che siano tutti restii a chiudere gli occhi in una stanza di sconosciuti, che si avvicineranno a te e che, se si rispetta la finzione del teatro, avranno anche il controllo su di te. Tuttavia, è liberatorio. È un grande riposo per gli occhi, che restano sempre chiusi, mentre le altre porte della percezione sono spalancate.

Spoeticizzando la questione, è chiaro che stare vicini, ora, crea una situazione di pericolo per noi e per gli altri. Ciò su cui rifletto non è la poeticità del contagio, ma la potenza del contatto e della vicinanza. Disinfettare e razionalizzare sono le parole che riescono a meglio ordinare il caos di quello che esperiamo del mondo. Tuttavia, c’è intelligenza nel contatto. C’è comunicazione nel tatto. C’è scambio e conoscenza nel chiudere gli occhi della logica e nell’avvicinarsi, avventatamente, per contagiarsi l’un l’altro. Questa riflessione sulla pandemia, banale come tutte le altre scritte fin ora, vuol esser uno sfogo. Una rivendicazione della voglia di tornare a toccarsi, senza aver mutato troppo la maniera di concepire l’altro: come possibile estraneo, infetto, pericoloso. Finita questa pandemia, spero tornerà la voglia, superando la paura, di contaminarsi con il mondo, con la sua terra e la sua saliva.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...