Il giro di Varsavia in 10 hashtag

di Martina Satta e Sofia Mao

A novembre vi abbiamo tormentati per una settimana con le nostre foto di Varsavia. Adesso, in esclusiva sul Nadir Blog, il backstage inedito delle storie Instagram più significative!

#HELLOWORLD

Eccoci pronte per partire per il nostro terzo viaggio con l’EucA, una Employability Study Visit a Varsavia. Si è trattato di una visita alle sedi di alcune importanti aziende multinazionali, organizzata con lo scopo di saperne di più su processi di selezione del personale, curriculum vitae, tirocini e skills da acquisire e potenziare per poter affrontare con la giusta sicurezza e serenità un colloquio di lavoro.

In fondo alla prima storia (#HelloWorld in alto, ndr), nella sezione with, vedrete che con noi è venuta anche Patrizia Norbiato, la mitica segretaria del Collegio, nonché fotografa semi-ufficiale dell’Employability Study Visit. Si è trattato di una collaborazione in cui noi due fornivamo conoscenza dell’inglese, organizzazione logistica e navigatore, e Patrizia una fotocamera da 48 megapixels e la pazienza di scattarci continuamente foto.

#SKANSKA

La prima tappa dell’Employability Study Visit è stata alla sede di Skanska, una compagnia multinazionale, leader nel settore delle costruzioni con sede in Svezia.

Tra le loro iniziative, una delle più interessanti è sicuramente quella di avviare progetti di architettura low cost, come nel caso della collaborazione con Ikea per la costruzione di appartamenti di buona qualità a prezzi contenuti, rivolgendo l’attenzione dunque anche a un pubblico con reddito medio-basso. In questo ambito, l’azienda privilegia soprattutto l’ecocompatibilità e la domotica smart, conciliando l’attenzione per l’ambiente con una progettazione mirata a soddisfare i bisogni quotidiani di una famiglia moderna.

La sede dell’azienda, molto all’avanguardia e proiettata verso il futuro, annovera tra le sue soluzioni innovative anche la predisposizione di posti auto dotati di sensori per i veicoli che saranno in grado di “parcheggiarsi” da soli. 

#P&G

Per chi non lo sapesse, Procter & Gamble è la multinazionale che detiene molti dei marchi che usiamo nella vita di tutti giorni, come Pantene, Dash, Oral B, Swiffer… e anche altri prodotti che spero non dobbiate usare tutti i giorni: Clearblue, Pampers, Vicks, Kukident 😂.

Uno degli aspetti più complessi all’interno dell’azienda è la gestione della catena di distribuzione, dall’ordinazione delle materie prime fino alla vendita al consumatore.

Per farci comprendere queste dinamiche, P&G ci ha proposto un gioco da tavolo in cui dovevamo decidere quanti pezzi ordinare, trasportare alla fabbrica, assemblare e infine consegnare al magazzino e quindi al negozio di vendita al dettaglio. A ogni turno il moderatore annunciava la richiesta dei consumatori per quel prodotto e a ciascun articolo venduto corrispondeva un guadagno. Se nella casella finale erano presenti meno prodotti rispetto alla richiesta avremmo subito una perdita, e lo stesso nel caso in cui avessimo superato la capacità del magazzino.

La sfida più grande era prevedere la richiesta con largo anticipo: le materie prime ordinate in un turno impiegavano altri 4 turni per raggiungere la casella finale, perciò nel momento in cui si capiva la tendenza della richiesta ad aumentare o diminuire era spesso troppo tardi per correggere le quantità immesse nella catena di distribuzione. Come potete leggere nella prima storia (What if a sinistra), noi non siamo riuscite a prevedere correttamente i consumi: da un lato siamo rimaste a corto di un particolare prodotto andato letteralmente a ruba nei supermercati, dall’altro i nostri magazzini non riuscivano a contenere tutti gli altri prodotti rimasti invenduti.

Cosa abbiamo imparato? Tutti i clienti sono volubili (ma hanno comunque sempre ragione!).

#MICROSOFT

La promessa di visitare la sede polacca di Microsoft è stata ciò che più ci ha attratte all’Employability Study Visit, e non ci ha deluse.

Dagli ultimi modelli di Surface, alla realtà aumentata delle HoloLens, ai sensori che aggiornano in tempo reale l’inventario dei piccoli negozi: abbiamo potuto provare tutto e chiedere spiegazioni sul loro funzionamento.


#RMCOMPUTERS

Vi siete mai chiesti chi è che fa funzionare la metropolitana?

A Varsavia, chi si occupa di costruire e gestire le infrastrutture è Rail-Mil Computers, una compagnia nata nella capitale e che al momento non ha in programma di espandersi oltre i confini nazionali. Purtroppo la visita non si è rivelata particolarmente Insta-friendly, in quanto l’amministrazione della società vieta fotografie e qualsiasi ripresa audio o video per timore che possano avvenire furti di proprietà intellettuale. In compenso, ci hanno accolti con biscotti, bloc-notes, penne e caramelle, e si sono dimostrati molto disponibili a rispondere alle nostre domande.

#POLISHVIBES

Non solo visite di studio, ma anche gite culinarie!

La prima sera ci siamo recate in un ristorante in cui, dopo aver visto all’opera lo chef, ci siamo cimentate nella preparazione dei pierogi, tradizionali “ravioli” polacchi con ripieno di patate, cipolla, ricotta e panna acida (nella versione vegetariana); secondo una diversa ricetta, si può anche aggiungere macinato di carne.

La cucina polacca ha come ingredienti principali burro, patate, aglio e cipolla. Il piatto infatti era molto saporito, piuttosto pesante e ipercalorico, ma funzionale a dare la giusta energia per affrontare le rigide temperature della città.

In Italia, si sa, la mattina presto siamo abituati al solito cornetto e cappuccino.

Quando si è all’estero bisogna sapersi accontentare della colazione continentale, che nella versione più strong prevede rigorosamente uova, pancetta e addirittura fagioli, ma che per (nostra) fortuna include anche una variante dolce. Nel nostro caso si trattava di cappuccino con pancakes accompagnati da miele e frutti di bosco, serviti con una presentazione impeccabile, perfetta per le nostre Insta-stories. Siete liberi di non crederci, ma tutto questo costava solo 1 zł (0,25€).

La seconda sera ci siamo riuniti in una delle residenze del Politechnika Warszawska (il Politecnico di Varsavia) in cui abbiamo avuto la possibilità di incontrare un importante manager della JP Morgan Chase & Co. (multinazionale americana di servizi finanziari con sede a NYC, ndr) e di ascoltare la sua testimonianza.

La serata è poi proseguita con una international dinner, una cena a buffet in cui ciascun partecipante ha contribuito presentando una pietanza tipica del proprio Paese.

La nostra idea, date le limitate abilità culinarie, era quella di cucinare della semplice – ma sempre apprezzata – pasta al pesto. Le intenzioni erano delle migliori, se non fosse stato per due inconvenienti:

  • i barattolini contenenti il pesto, eccedendo i 100 ml massimi consentiti per il bagaglio a mano, sono stati sequestrati in aeroporto, nonostante i nostri vani e disperati tentativi di spiegare agli agenti che il pesto è un “cibo” e non un liquido;
  • nonostante avessimo avvertito che avremmo cucinato una pasta, gli organizzatori (tutti maschi) ci hanno fornito un misero pentolino e una manciata di sale, senza coperchio né mestolo né tantomeno uno scolapasta.

Così ci siamo rassegnate, abbandonando l’idea di metterci ai fornelli. In compenso abbiamo assaggiato sfiziose specialità dal nome impronunciabile, come i placki ziemniaczane (frittelle di patate tipiche della cucina polacca) e un’ottima birra, facendo amicizia con alcuni simpatici studenti locali.

#AUTUMNVIBES

Quando sbuca un po’ di sole e la nebbia si dirada, l’autunno a Varsavia è incantevole. I parchi naturali come quello di Łazienki Królewskie e il Palazzo di Wilanów sfoggiano tutte le sfumature di rosso e arancione e costituiscono uno sfondo molto amato per gli shooting degli album matrimoniali.

Neanche noi abbiamo resistito a tale fascino e ci siamo fatte immortalare da Patrizia mentre lanciavamo le foglie, mentre saltavamo, mentre saltavamo lanciando le foglie, distese tra le foglie, sommerse dalle foglie… Ci saremmo sentite in colpa nei confronti di Patrizia per averla sottoposta a un’ora di assurdità, se non fosse stato per il suo palese divertimento nel seppellirci sotto il fogliame.

#MUSEI

La cultura, come il cibo, è estremamente economica a Varsavia. Pensate che ogni museo ha un giorno della settimana in cui è gratuito per tutti i visitatori, e negli altri giorni i prezzi sono bassissimi, specialmente per gli studenti.

Per il Museo Nazionale, ad esempio, abbiamo pagato solo 1 zł. Purtroppo, a parte qualche tela e il Tesoro della casa reale polacca, la maggior parte delle esposizioni degli Old Masters era costituita da opere minori di artisti italiani, non esattamente quello per cui siamo andate fino a Varsavia.

Il Museo di Chopin, invece, ci ha colpite positivamente per l’ottimo utilizzo della tecnologia, grazie alla quale abbiamo potuto ascoltare le opere del compositore (complete della loro spiegazione), sfogliare le sue lettere, ripercorrere la sua vita e le sue – inaspettatamente numerose – conquiste amorose.

Quello che secondo noi più di tutti merita una visita è il Museo dell’Insurrezione di Varsavia, che documenta in modo agghiacciante l’occupazione della città e l’insurrezione della Resistenza polacca durante la Seconda Guerra Mondiale. È il genere di museo che tutti dovrebbero visitare dopo aver studiato questi eventi a scuola, poiché riesce perfettamente, anche grazie all’impiego di un’illuminazione scarsa e di un sottofondo di spari, di comunicazioni radio clandestine e di inni di battaglia, a trasmettere l’orrore della guerra e il costo umano che essa comporta. È particolarmente angosciante la sala dedicata ai bambini, dove sono esposte bambole in cui venivano nascosti messaggi segreti della Resistenza e disegni infantili che raffigurano fucilazioni in piazza.

#VARSAVIA

Varsavia: tra passato e modernità

Prima di partire per la Polonia abbiamo raccolto un po’ di opinioni su come fosse Varsavia e ci è stata descritta come una città austera e ancora molto legata ai suoi trascorsi post-sovietici.

In realtà ci siamo trovate di fronte a una capitale moderna, che pur conservando i tratti dello stile architettonico medievale, rinascimentale e barocco nei monumenti e palazzi dello Stare Miasto (Città Vecchia), ci ha saputo stupire nel suo quartiere economico e finanziario, che ospita numerosi grattacieli, sedi di importanti aziende polacche e straniere.

Varsavia per noi è stata dunque una piacevole scoperta. Ogni quartiere è così diverso e unico nel suo genere: tra le ampie piazze, i vivaci edifici colorati, l’imponente Castello Reale del centro storico, la street art del particolare quartiere Praga, i colori autunnali del parco Łazienki e la maestosità del palazzo di Wilanóv, è un città che sa sorprenderti e affascinarti in ogni sua parte.

Sicuramente una meta da non perdere, che ha tanto da raccontare ed è meritevole di essere conosciuta: un piccolo gioiello nell’Est Europa.

#SOCIALMEDIACHALLENGE

Ebbene, qual è la vera storia dietro tutte queste Insta-stories?

Oltre alla passione di Martina per la condivisione di queste belle esperienze, si è trattata di una vera e propria social media challenge lanciata dagli organizzatori dell’Employability Study Visit.

Ciò ha voluto dire mangiare ogni pasto solo dopo averlo immortalato, passare le trasferte in autobus a cercare la combinazione giusta di colori e girare ansiosamente le sedi delle aziende alla ricerca dello sfondo migliore per una foto di gruppo, ma alla fine ne è valsa la pena perché abbiamo vinto entrambe una t-shirt dell’EucA e soprattutto una scatola da 500 gr piena di cioccolatini della Neuhaus, la cioccolateria di Bruxelles da cui si rifornisce la casa reale belga (!).

Speriamo che le nostre storie vi abbiano lasciato un po’ di curiosità per i progetti EucA e per le attrazioni di Varsavia. Noi se non altro ci siamo divertite a pubblicarle!

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