di Rachele Belli
Libro: Perché la cultura classica. La risposta di un non classicista.
Autore: Lucio Russo
Edizione: Mondadori
Collezione: Orizzonti
Anno: 2018
Qual è il valore che oggi viene attribuito alla cultura classica? Ci risponde un fisico che ripercorre, con una prospettiva inaspettata, l’evoluzione della cultura: dalla culla greco-romana fino ai nostri giorni. L’obiettivo dell’autore consiste nel combattere quel luogo comune dell’inutilità di tutto ciò che è classico rispetto all’osannato pragmatismo della scienza.

Ciò che più stupisce dell’antichità è il fatto che il binomio sapere classico – sapere scientifico rappresenta una categorizzazione inesistente e anacronistica, pertanto agli occhi di un antico questa apparirebbe surreale e priva di logica. Ad esempio per Euclide leggere l’Odissea e studiare teoremi costituivano un tutt’uno. Non era assolutamente concepibile una tale distinzione. Il modello antico, chiaramente, non può più essere emulato: però affrontare questo problema facendo riferimento all’antichità non è semplicemente passatismo né una laus temporis acti, ma la consapevolezza dell’importanza di non perdere l’unità della cultura, nonostante la duplicità delle sue lingue, classica e scientifica.

Il gusto del conoscere inoltre rischia di svanire in entrambi i fronti: da una parte la cultura classica, vittima del pregiudizio #acosatiserveilgreco?, viene sottovalutata, dall’altra la cultura scientifica viene confusa con la tecnologia: conoscere un logaritmo algebrico non serve esclusivamente per progettare un nuovo Dyson. A pensarci bene sia la poesia sia la matematica pura sono discipline completamente inutili. O meglio: disinteressate.
Questa divisione nella nostra epoca è ineludibile e inevitabile, ma la dicotomia – e con questa l’inarrestabile diatriba tra le diverse scuole – può essere superata? La meta dunque è riconoscere il ruolo unificante della cultura antica svolto nel passato e allo stesso tempo eliminare quell’analfabetismo scientifico che dilaga nel nostro panorama culturale.
Luigi Russo ci offre una lettura assolutamente innovativa e unica sul valore attuale della conoscenza. Un saggio che punzecchia le nostre certezze: che cosa l’antichità greca e latina ci ha dato e che cosa può ancora darci?
Buona lettura!