Di Sara Zuccotti
NdR: La scrittrice si rivolge a un pubblico femminile perché l’articolo è stato pensato inizialmente per le ragazze della residenza I. Scopoli, ma chiaramente tutto ciò che è scritto vale per chiunque!
Vade mecum (dal latino “va’, vieni con me”): in senso figurato “ti do una mano”.
E’ proprio questo l’unico intento dei “tips di sopravvivenza” che ho stilato durante il mio breve periodo di isolamento preventivo in collegio. Dal momento che la situazione sembra far prevedere altri possibili casi di reclusione mi è sembrata una buona idea quella di poter dare il mio contributo (e, in primo luogo, il supporto) a chi vivrà quest’esperienza che, di primo acchito, potrebbe risultare parecchio difficile e alienante. Sappiate che avrete sempre qualcuna di noi su cui contare per una spesa, una chiamata o una settimana enigmistica passata sotto la porta! Premetto che sono suggerimenti che derivano direttamente dalla mia esperienza personale (con qualche influenza qua e là dei corsi di psicologia che sto seguendo 😉) e che quindi potrebbero non essere ugualmente utili per tutte. Ma, come succede per i “muri della gentilezza”, io dono ciò che ho, voi prendete quello che vi serve e lasciate il resto! E, perché no, se poi aggiungerete anche voi le vostre riflessioni sarà sicuramente un inverno più caldo per tutte!
- Prima di lasciare la vostra vecchia stanza, riempite la valigia con tutto ciò che vi può servire per personalizzare la nuova camera in modo che vi sentiate a “casa”. Sembra banale, ma sarà l’unico luogo che vedrete per tutto il tempo, per cui meglio che sia colorato, familiare e sprigioni positive vibes ✨ A titolo esemplificativo io mi sono portata: fotografie, candele profumate, post-it, peluches… Ovviamente, da non dimenticare: cibo per la colazione (e non!!!), scorte d’acqua, sapone di Marsiglia per bucati improvvisati, un tappetino da palestra, in caso l’aveste, e qualsiasi altra cosa che possa sembrarvi anche solo lontanamente utile: lo diventerà di sicuro!

- Durante questa fase di reclusione, il primo giorno e i primi momenti sembreranno i più difficili. Questo perché vi troverete a pensare a ciò che avreste voluto/dovuto fare in quei giorni e che invece “salterà”, perché avviserete della nuova condizione famiglia e amici, ripetendo a tutti le stesse cose, e infine perché vedrete solo i limiti e le costrizioni dovute a questa prigionia invece che le sue molte potenzialità. D’altro canto, dopo la prima notte sarà tutto in discesa, seppur con alcuni piccoli accorgimenti! Primo fra tutti: organizzatevi le giornate, almeno a grandi linee: scandite i tempi e le cose da fare (resistete alla tentazione di mangiare a tutte le ore del giorno solo perché è la cosa più interessante da fare o potreste pentirvene in seguito!). Alternate momenti in cui vi portate in pari con l’uni come non farete mai più nella vita (approfittatene!!) ad altri di svago e relax 💆♀
- Mantenete contatti col mondo esterno: fate chiamate con chi vi fa stare bene, scrivete a quella persona che non sentivate da tanto, chiacchierate un po’ con i nonni che non sentiamo mai abbastanza! 📞 Se volete rimanere aggiornati sugli eventi che toccano il resto dell’umanità utilizzate solo fonti attendibili e concedetevi un unico momento specifico della giornata per farlo (non passate il tempo ad osservare il numero dei nuovi contagi che cresce, non aiuta!). In ultimo, non pranzate e cenate da sole: condividete i momenti dei pasti attraverso videochiamate di famiglia o gruppi di amici… così saranno rigeneranti a tutti gli effetti!

- Evitate però di passare tuuutto il tempo davanti a pc, telefono e tablet. Lo so, è quasi impossibile tra lezioni online, videoconferenze del collegio, videochiamate per mantenere una parvenza di vita sociale, aggiornamenti dai nostri youtuber preferiti, serie tv che diventano le nostre migliori amiche in questo periodo… Ma, se non alternerete abbastanza con momenti di “disintossicazione da screen” arriverete a sera con un mal di testa cronico e luci strobo che si accendono appena chiuderete gli occhi (provare per credere!). Assicuro che spezzare il tempo con la lettura di un buon vecchio libro (magari scegliete un altro titolo rispetto al mio: “Cent’anni di solitudine” 😅) o, un disegno di quelli antistress – vedi libri con mandala (solo da colorare) per chi come me non ha alcun talento artistico – non è affatto male! Oppure, tenete un “diario del recluso” rigorosamente scritto a mano, di cui condividere poi le vostre massime, o ancora, concedetevi pause ascoltando musica ad occhi chiusi/cantando a squarciagola (nessuno avrà il diritto di dirvi niente). Corpo e mente ringrazieranno!

- Concedetevi piccole gioie: una doccia calda al momento giusto, più ore di sonno, un dolcetto, un film che aspettavate di vedere da tanto tempo… insomma, visto che tanto lì siete e lì dovete stare, tanto vale prendersela come una vacanza rilassante 😎 piuttosto che come una prigionia in cui cancellare con foga i giorni dal calendario!
- Se possibile, prendete il sole. So che non sembra abbia molto senso detto così (e che ultimamente appare solo per miracolo), ma ad un certo punto se ne sente proprio il bisogno, per lo meno per capire in che momento della giornata ci si trova! Io pur di sentire un po’ di calore sul viso salivo in piedi sulla sedia nel mio terrazzino chiuso e sbucavo tra i tetti di Padova cercando, invano, il saluto di un vicino. Questo non solo per ritrovare il buonumore ma anche per aiutare la sintesi della vitamina D e, di conseguenza, il rafforzamento del nostro sistema immunitario (not bad at all!) 🌞
- Siate creative: finirete rotoli di carta igienica, bottigliette e vaschette di plastica, scatole di cartone. Riutilizzateli, date loro una nuova vita, fateci tutto quello che vi salta in mente. Probabilmente ne usciranno cose inutili, ma ottime per tenervi impegnate per un po’ e per farvi coltivare un po’ di sana – e ultimamente poco di moda – immaginazione! 🎨
- Tenetevi attive il più possibile… Addirittura il mio contapassi si è spaventato dopo il record di 115 passi in un giorno! Ci sono mille tutorial di attività sportiva da fare sul posto: è vero, all’inizio ci si sente un po’ stupide, ma aiuta a ridurre i sensi di colpa (visto che il miglior passatempo resta mangiare) e a non diventare un tutt’uno col letto! Se poi in solitudine sembra proprio infattibile, potete obbligare un amica a farvi compagnia su Skype (non potrà certo dirvi di no, date le circostanze!) 🤸♀

- Ascoltatevi: se vi sentite troppo giù sappiate che è tutto normale e che è già successo ad altre prima di voi. Può succedere viste le circostanze! Chiedete il supporto di un/a amico/a, sfogatevi, condividete ansie e paure. Anche lo Spazio Ascolto del collegio può regalare un buon sospiro di sollievo! 🆘 E, più in generale, sfruttate questo momento come un’occasione per riflettere un po’ su voi stesse, per dedicare del tempo a pensare e meditare (visto che la nostra frenetica quotidianità spesso non ci concede molti momenti per farlo…), ricordando sempre che il problema non è tanto quando inizierete a parlare da sole, ma quando comincerete a sentire delle risposte di rimando!
- Dopo la conclusione di questa esperienza avrete voglia di fare mille cose. Cominciate a scrivere una wish list di attività ed esperienze che non potranno mancare appena tornerete in libertà e delle prime persone che vorrete rivedere, poi… iniziate a sognare ad occhi aperti! D’altronde si sa che “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. Perciò, chissà che non sia l’occasione di riscoprire la bellezza di tante cose date spesso per scontate e il gusto del tempo speso ad aspettarle! 💭
PS Sapevate come si chiamava il regno da cui Rapunzel è stata tenuta lontana per 18 anni (vivendo in isolamento in una torre)?
Regno di Corona!! 😷
Coincidenze?! Io non credo!
#rapunzeloneofus #askherformoreinfo