Prologo: la nascita dei 5 regni
di Simone Pavarana
La nostra storia, oh curioso lettore, ha inizio in un periodo assai antecedente alle eroiche gesta di Scrotuz il Magnifico e all’ascesa del Barone Rigoni Mastro Lindo. Era un’era in cui la Terra di Mazza era amorfa e avvolta dalla nebbia, in uno stato di equilibrio che la rendeva immobile ed immutabile, nonché dominata dalla confraternita degli Eterni, una legione di chierici dotati del dono dell’immortalità. Finché, improvvisamente, sopraggiunse la Goliardia, una nuova forma di potere che portò con sé la diversità: caldo e freddo, vita e morte, luce e tenebra, vecchio e matricola ed infine… Luisa e le ragazze fuori orario. Attirati come falene verso la fiamma, cinque tribù emersero dall’oscurità e reclamarono per se stesse una parte di quella forza. La prima a farsi avanti è oggi conosciuta col nome di KAISERATO: già all’epoca i suoi membri erano noti non tanto per la loro intelligenza, considerando il fatto che nascosero la loro parte di Goliardia in una moca che non riuscirono più ad aprire, quanto piuttosto per il loro coraggio e per l’attitudine a fare baldoria insieme alle loro donne guerriere, le valchirie. La seconda, fu quella che in seguito si ribattezzò col nome di "OLIMPO", tribù di creature dalle usanze al quanto bizzarre, dedite alla collezione e all’idolatria di carcasse di animali, ma al contempo dotate di grande magnanimità. Fu poi il turno del SERENISSIMO, un clan di guerrieri dalla forza leggendaria, ma attratti maggiormente dal fascino femminile piuttosto che da quello della battaglia. Successivamente, con il classico fare timido che li contraddistingue ancora oggi, si fecero avanti gli adepti della GRAN LOGGIA, un gruppo di individui tanto schivi e riservati che per decenni si speculò sulla loro effettiva esistenza; a questa peculiarità si accompagnavano una spiccata sobrietà e un forte senso di giustizia. E, infine, giunse lo GRANDUCATO, la più fiera ed orgogliosa delle cinque tribù, i cui membri, dotati di grande ingegno, si distinguevano nel campo delle arti e delle scienze, delle quali erano profondi conoscitori. Forti del potere della Goliardia, le cinque tribù sfidarono gli Eterni: lo Granducato sabotò i loro sistemi di comunicazione, permettendo agli invisibili adepti della Gran Loggia di coglierli di sorpresa. L’Olimpo invocò una tempesta di fulmini e una pioggia di teschi di gatto, mentre Kaiserato e Serenissimo scatenarono il più grande rave party della storia per interferire con i loro riti propiziatori, indispensabili per garantire agli Eterni l’immortalità, segreto rivelato ai capi tribù dal chierico Pretto il Senza tempo, che tradì i propri confratelli. E fu così che gli Eterni caddero. Dalle ceneri della guerra ebbe inizio un’era di grande prosperità: le tribù originarie si svilupparono e si diedero una struttura gerarchica fondata sul livello di anzianità; nacquero dunque i cinque regni che oggi conosciamo, governati ciascuno dal rispettivo sovrano. Al momento della stesura di questo manoscritto si hanno il Kaiser Marcomini Neo sul naso, lo Zeus Peppino il Guaglione, il Doge Zamboni Folletto sorridente, il Gran Maestro Piva il Lungo e lo Granduca Maouz Cuore rosso.