Due mazziane alla scoperta dell’Europa
di Sofia Mao e Martina Satta
Martina: Dal 24 al 26 ottobre 2018, a Roma, si è tenuto il quinto evento del progetto “Message to Europeans 3.0” organizzato dall’EucA in collaborazione con il Consiglio Italiano del Movimento Europeo.
Il progetto nasce dall’idea di rilanciare l’integrazione europea attraverso il coinvolgimento di giovani studenti in dibattiti e simulazioni riguardanti i temi maggiormente discussi in Europa, con l’obiettivo di creare un clima di confronto, volto ad acquisire maggiori conoscenze sulla realtà politica in cui viviamo e a rafforzare l’attivismo civico.
“Who was responsible for mishandling the European crisis of 2008”? Questa è la domanda che ha riunito più di settanta ragazzi, provenienti da dieci diversi paesi d’Europa al quinto appuntamento.
L’obiettivo: approfondire l’argomento, confrontarsi e infine scontrarsi in un processo simulato, prendendo le parti dell’accusa, della difesa o della giuria popolare.
Sofia: Come partecipare?
Siamo venute a conoscenza del progetto durante
una vacanza studio a Bruxelles, nata dalla collaborazione tra Collegio e EucA,
in cui abbiamo visitato l’Europarlamento e incontrato alcuni rappresentanti
delle istituzioni europee.
Per essere ammesse all’evento di Roma abbiamo dovuto inviare i nostri CV,
condividere un post sulla crisi economica e girare un video in inglese sulla
posizione che avremmo voluto avere nel processo (la buona notizia è che il
video non deve essere condiviso sulle piattaforme social, la cattiva è che
resterà per sempre negli archivi di EucA).
Insider tip: Non aspettate le 23:55 dell’ultimo giorno per chiedere come inviare la vostra candidatura, la vostra compagna di viaggio potrebbe non essere comprensiva (nonché sveglia) quanto la sottoscritta.
Martina: Alla fine, nonostante il timore di essere stata esclusa per aver inviato i documenti all’ultimo secondo (shame on me) e grazie al prezioso aiuto di Sofia, che mi ha insegnato come si condividono i link su Google Drive, a fine settembre ci è stato comunicato l’esito positivo della selezione e così abbiamo iniziato a prepararci in vista dell’impegno che ci attendeva.
L’intero evento è stato informativo e stimolante. Come ospiti, alcune personalità del panorama italiano ed europeo, tra cui il Presidente del Movimento Europeo in Italia, il Rettore dell’università “La Sapienza” di Roma, il Presidente dell’EucA, professori universitari e alcuni membri delle istituzioni europee.
La loro presenza è stata di fondamentale importanza, non solo per i loro interventi quali esperti in materia, ma anche e soprattutto perché chiamati a supportare nella formazione e nella preparazione al processo i gruppi dell’accusa e della difesa formati da noi studenti.
Fulcro delle tre giornate è stato proprio il processo, che si è tenuto all’interno di Villa Lubin, palazzo che ospita il C.N.E.L.
Nella sala del Parlamentino, sentiti gli argomenti dell’accusa e della difesa e la pronuncia della giuria popolare, l’evento si è concluso con la sentenza del giudice, che pur riconoscendo alcune colpe alle istituzioni europee, ne ha pronunciato l’assolvimento.
Sofia: Durante il processo Martina ha avuto l’oner… l’onore di difendere le istituzioni europee da uno dei capi d’accusa. Tra i motivi del successo della difesa possono essere menzionati la sua capacità oratoria, il suo gesticolare tipicamente italiano e la sua velocità di memorizzazione temprata da un anno di Giurisprudenza, che le ha permesso di imparare in 40 minuti il discorso che siamo state a scrivere fino alle 5 del mattino.
Insider tip: I pouf dell’ostello sono la postazione ideale per passare la nottata a stendere un defensive argument, o per fissare il soffitto mentre rivedete tutte le vostre scelte in fatto di amiche.
Martina: Sofia esagera sulle mie capacità… diciamo che, determinate a sostenere la nostra posizione e desiderose di avere la meglio sull’accusa, ci siamo impegnate a fondo affinché la nostra arringa fosse solida come una roccia e alla fine i nostri sforzi sono stati ripagati. Le istituzioni europee sono state giudicate colpevoli riguardo a tre capi di accusa ma assolte da altrettanti, risultando in un pareggio. Dal momento però che difendere l’UE sembrava all’inizio una battaglia persa, abbiamo deciso di considerarla una vittoria.

Sofia: Perché suggeriresti di partecipare?
Martina: Iniziative come questa dimostrano quanto sia importante l’investimento sul futuro e sui giovani e in particolare evidenziano quanto alle nuove generazioni stia a cuore il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini.
È infatti grazie al nostro impegno, dedizione e al senso di responsabilità civica di cui ci sentiamo investiti, che possiamo sperare ancora di portare avanti l’Europa verso un futuro brillante, basato soprattutto sull’aiuto, il confronto e la cooperazione fra gli Stati e l’attiva partecipazione di tutti i cittadini.
È per questi motivi che vi invitiamo a prendere parte a iniziative dell’EucA; non sono richieste pregresse specifiche competenze, ma solo la voglia di mettersi in gioco, di collaborare e di portare nuove idee.
Sofia: Vorrei sottolineare che davvero non è necessario aver frequentato Diritto Internazionale o Storia delle Istituzioni Europee per partecipare. Studiando Medicina ed essendomi informata giusto quanto bastava per girare il video di candidatura, avevo deciso di fare completo affidamento su Martina e lasciar parlare tutti gli studenti di Giurisprudenza e Scienze Politiche, ma mi sono accorta che partivamo più o meno tutti dallo stesso punto.
Nei giorni precedenti il processo abbiamo partecipato a dei workshop con esperti sui vari aspetti della crisi (politica economica e monetaria, legislatura europea, conseguenze sociali…), cosicché anche i meno informati potessero contribuire alla discussione.
In questo senso, i progetti EucA possono essere vissuti come una sfida a uscire dalla propria comfort zone.
Martina: Inoltre, considerando il coinvolgimento di studenti internazionali, gli incontri si svolgono interamente in lingua inglese, il che offre un’ulteriore occasione di crescita, anche dal punto di vista linguistico, ma non solo: si creano infatti numerose occasioni per stringere nuove amicizie e coltivare legami con ragazzi provenienti da ogni angolo di questa grande casa comune che è l’Europa.
Sofia: Cosa abbiamo imparato da quest’esperienza: la crisi non è stata solo colpa dell’Unione Europea, il C.N.E.L. non è un organo completamente inutile, e gli studenti spagnoli troveranno sempre la discoteca più vicina prima degli autoctoni.
Un pensiero riguardo “EU(RE)CA!”