Diario di una Ex-Lettrice

É il momento delle dichiarazioni. A tutti le persone a cui ho detto “Ah, leggere è il mio hobby preferito!”, a tutti gli amici a cui ho promesso che sì, avrei letto appena possibile il titolo che mi stavano proponendo, a tutti quelli a cui ho fatto credere di essere una grandissima intellettuale dai gusti ricercati, dirò la verità: non prendo in mano un libro da mesi. É il mio oscuro segreto, causa di indicibile vergogna. E so che una buona parte di voi che mi state leggendo appartiene come me agli Ex-Lettori; perchè avreste aperto questo articolo, altrimenti? Ma non preoccupatevi: nessuno qui vi giudicherà. Allora, iniziamo.

La storia che voglio raccontarvi è comune: lettrice assidua, quasi ossessiva, di qualunque tipo di carta stampata fin da bambina; poi, durante l’adolescenza, il silenzio stampa più completo. Da allora, solo il triste panorama di libri impilati sulle mensole a prendere polvere, e qualche rara lettura qua e là, per spezzare il ritmo di una nostalgia lacerante. Il mondo della lettura mi manca terribilmente, eppure non riesco a ritornarci, e nemmeno a rassegnarmi. E neppure a capirne il perchè; è una domanda che mi tiene sveglia la notte. Tuttavia, tramite il confronto con altri Ex-Lettori, che sono più numerosi del previsto (sul serio, esistono davvero i Lettori con più di 16 anni?) ho elaborato una serie di teorie.

Qual è la prima giustificazione a cui pensate? Il caro, vecchio “Non ho tempo”, che ha quasi il sapore di una scusa. In effetti, però, è vero: il tempo dopo una certa età inizia a scarseggiare, e quando finalmente si trova un’ora libera tra studio, lavoro, tirocini, relazioni di laboratorio, conferenze, sport… bisogna fare la spesa. E sistemare la stanza, altrimenti la pila di vestiti sulla sedia prenderà vita. E pure lavarli. E quando finalmente finisci tutto, sei talmente stanco che dedicarti alla lettura è troppo.

A mio parere, la situazione per gli studenti è ancora peggiore. Se ci pensate, uno studente trascorre intere giornate a leggere: certamente non è lettura per piacere personale, quella di cui gli Ex-Lettori sentono di avere bisogno, ma sempre lettura è. Quindi cosa c’è di meglio, dopo una giornata passata a leggere, di staccare e, udite udite, leggere? Molto poco allettante.

Foto di Robert Bye da Unsplash

Di conseguenza, è naturale dedicare i ritagli di tempo a fare altro. Non voglio essere quel genere di persona, ma sicuramente penso che stare sui social network abbia funzionato per molti di noi come rimpiazzo per la lettura. Leggere è difficile, richiede molto tempo ed energie; si può stare su Instagram anche tra una lezione e l’altra, e lo sforzo mentale richiesto è minimo. É quindi normale che in una società frenetica come la nostra risulti più facile aprire Twitter che Delitto e castigo, e sinceramente non ne faccio una colpa a nessuno.

Inoltre, una delle motivazioni che sento particolarmente vicine riguarda i gusti. Da bambina leggevo letteralmente qualsiasi cosa. Andavo nella biblioteca del mio paese, prendevo un libro a caso dall’unico scaffale per bambini ed ero felice. Ricordo perfettamente che è stato uno shock dover passare alla Sezione Adulti, sette scaffali di titoli incomprensibili; ed è egualmente stato uno shock lasciare il mio primo libro a metà perchè non mi piaceva. É molto difficile orientarsi nell’enorme universo della letteratura contemporanea, e capire cosa si apprezza e cosa invece è troppo lontano dalla nostra sensibilità.

Come se non bastasse, anche le pressioni sociali giocano un ruolo importante nella scelta dei libri. Nella nostra società e nella scuola permane la divisione tra libri di serie A e di serie B. Se leggi Joyce, tutti invidieranno la tua cultura superiore; se per qualche ragione apprezzi il fantasy, quanti anni hai, sette? Bisognerebbe insegnare che i libri sono libri, e incoraggiare ognuno a leggere quello che apprezza di più, invece di essere costretto a leggere libri pesanti e insoddisfacenti e allontanarsi ancora di più dalla lettura. Lo stesso vale per altre forme d’arte ed intrattenimento, come fumetti, film, serie tv e videogiochi; se qualcuno preferisce trascorrere il proprio tempo in modo differente, perchè negarglielo? La cultura è cultura, a prescindere dal mezzo utilizzato per trasmetterla, e quando qualcuno si prende del tempo per sè, può riempirlo come meglio crede.

Già, tempo per sè: penso che, oltre alla meraviglia e al piacere provato durante la lettura, sia ciò di cui noi Ex-Lettori abbiamo più nostalgia. Quindi sicuramente il primo passo consiste nel prendersi un’ora tutta per sè e impiegarla in qualcosa di appagante; non c’è riunione di emergenza o lavatrice che tenga. Dopo aver fatto ciò, la chiave è sperimentare. Meglio cominciare da libri brevi, leggeri e che ci affascinano, e magari provare letture consigliate da amici, consultare recensioni o chiedere aiuto al bibliotecario (davvero, chi lavora con i libri è infallibile), oppure andare completamente a caso, basandosi soltanto sui titoli.

“Finalmente sono riuscita a leggere e questo sarà il libro che cambierà la mia vita!!!”: è facile lasciarsi travolgere da questo pensiero ma stiamo sempre all’erta. Leggere non è nulla di miracoloso, come da troppi anni ci raccontano e ci raccontiamo, ripensando al nostro passato filtrato dalla memoria che, si sa, fa sembrare tutto più roseo. É normale trovare difficoltà e imbatterci in libri che non apprezziamo. Penso anzi che questo pregiudizio e queste aspettative troppo alte siano la causa principale della difficoltà a trovare letture soddisfacenti.

Foto di Kaushal Moradiya da Pexels

“Ok, ma come posso effettivamente iniziare a leggere?” mi chiederete. In verità esistono un’infinità di trucchi per farlo, diversi per ciascuno di noi. Ad esempio, potrebbe essere interessante organizzare qualcosa di simile ad un club del libro, e dare alla lettura un senso di comunità. Le possibilità sono infinite e a volte inaspettate: attualmente sto sperimentando un nuovo metodo, che consiste nel lasciare i libri che vorrei leggere in giro, così che catturino la mia attenzione nei momenti di noia. Assurdo, ma funziona; anche fin troppo bene, considerando che una sera sono stata in piedi fino alle 3.

A questo punto, non mi resta che augurarvi buona fortuna, e sperare di potervi contare presto tutti nel novero dei Lettori. Vi consiglio un interessante video su Youtube di Answer in Progress, a cui mi sono liberamente ispirata. Per finire, vi chiedo umilmente scusa per eventuali errori e inesattezze nel mio discorso, e vi prego di ignorarli tutti, eccetto che per il più grande di essi: questo articolo è troppo breve.

Foto in copertina: Siora Photography da Unsplash

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