Da studentessa di medicina, ho studiato il ciclo mestruale almeno una volta per ogni corso frequentato da quando ho iniziato l’Università, ma, tolta la parte fisiologica e biologica dell’argomento, mi rendo conto di conoscere davvero poco questo fenomeno che mi accompagna da un bel po’ di anni.
Consigli pratici, dubbi, miti da sfatare e domande imbarazzanti le ho fatte solo ad internet e alle mie amiche più strette. Fin da subito ho sentito la mancanza di una vera e propria educazione mestruale, non che mi spiegasse cosa fosse il ciclo e perché lo avessi, ma come sopravvivere al ciclo.
La mia prima mestruazione, il menarca, non la scorderò mai. È stato terribile. Non avevo idea di cosa fare e mi vergognavo troppo per chiedere aiuto a mia madre. Penso che quella sia stata la prima volta (di una lunghissima serie) in cui mi sono veramente sentita a disagio nel mio corpo. Io del ciclo ne avevo sentito parlare, vedevo anche le pubblicità della LINES in tv, ma che quel liquido blu fosse sangue e, in modo più specifico, il mio sangue, proprio non lo avevo realizzato fino a quel momento. Per me le mestruazioni erano una cosa che sapevo essere ma non avrei pensato mai di avere, fino a che, tornata da scuola, non ho dovuto fare i conti con quella nuova realtà che ancora mi accompagna. Per me il ciclo era uno spartiacque della vita pre e della vita post, e sapevo che niente sarebbe stato più come prima.
All’inizio me ne vergognavo terribilmente: lo avevo detto a mia mamma dopo mesi, l’argomento era tabù con mio fratello e mio padre e non avevo nessunissima intenzione di confessare ai parenti “di essere diventata signorina”. Se avessi dovuto definire il ciclo con una parola, in quel momento, avrei detto limitante: io mi sentivo limitata in tutto ciò che facevo durante quei giorni lì, mi terrorizzava l’idea di sporcarmi, e lo rinnegavo con tutta me stessa.
Dopo qualche anno, ricordo di averne iniziato a parlare, prima con le amiche, e poi anche con i compagni di classe. Solo a quel punto ho smesso di vergognarmene e ho iniziato davvero a conoscere il ciclo mestruale. Ci facevamo domande a vicenda, cercavamo su Google le cose di cui avevamo sentito parlare; si provava a dare un senso a quello che ci succedeva una volta al mese, anche per riuscire a prendere delle scelte per conto nostro.
Tutto ciò che fino a quel momento sapevo sul ciclo mestruale era dovuto alle conoscenze di mia mamma, lei mi aveva accompagnato a comprare gli assorbenti, lei mi diceva cosa fare quando avevo dolori mestruali e sempre lei mi aveva insegnato quelli che per me ora sono miti sfatati.
Per me il primo momento di consapevolezza mestruale è stata la scelta di utilizzare (all’inizio sempre di nascosto) gli assorbenti interni, contro il parere di mia madre e di mia nonna; la seconda scelta consapevole è stata la coppetta mestruale, dopo aver realizzato che in 1 pacco di assorbenti ci sono 2.4 grammi di plastica non riciclabile. Come una qualsiasi utilizzatrice di coppetta mestruale media, vi dirò che mi ha cambiato la vita, ma prima vi lascio una carrellata di domande (con relative risposte) che io e qualche amic* abbiamo cercato su internet almeno una volta nella vita.
Il mio intento non è quello di dire a una persona cosa fare con il suo corpo, ma è quello di dare delle alternative tra cui scegliere in modo consapevole e nel modo migliore per se stessi.
Ciclo mestruale e mestruazioni sono la stessa cosa?
No. Il ciclo mestruale è un periodo ciclico in cui si verificano dei cambiamenti fisiologici nel corpo della donna, in particolar modo nell’utero, che si prepara ad accogliere un’eventuale gravidanza. La mestruazione è la fase in cui l’utero si rende conto che non deve ospitare nessun oocita fecondato e quindi fa in modo che la sua parte più esterna (endometrio) si sfaldi e così sanguiniamo per un po’. Il ciclo mestruale dura circa 28 giorni, mentre la fase di mestruazione dai 3 ai 7 giorni. Questi numeri sono soggetti a variazione a seconda della persona. Non mi addentrerò nella descrizione medica del ciclo, ma mi limito a dirvi che il mio peggior nemico è il progesterone, che nella sua fase di massima secrezione, mi fa piangere davanti a tutti i cani che vedo per strada.
Cosa succede se vado in acqua con il ciclo?
Sostanzialmente nulla. Mia mamma mi diceva che si bloccava, mia nonna tuttora mi sgrida quando mi lavo i capelli e ho il ciclo, ma di base l’unica cosa che può variare è il flusso.
L’acqua fredda fa restringere i vasi diminuendo il flusso e l’acqua calda li dilata facendolo aumentare. Sinceramente non ho mai notato la differenza. Altra cosa che può incidere è la presenza della pressione dell’acqua, che se immersi nell’acqua si contrappone alla forza di gravità che fa scendere il sangue. In ogni caso per andare in acqua con il ciclo, i metodi infallibili sono coppetta mestruale e costume assorbente o assorbente interno (che io personalmente sconsiglio visto che con l’acqua tende a gonfiarsi e ad essere fastidioso).
Con l’assorbente interno perdo la verginità?
Per rispondere a questa domanda bisogna addentrarsi in un terreno spinoso, soprattutto perché questa è una domanda che richiede una riflessione abbastanza personale e condivisibile o meno sul concetto di verginità. La verginità è un costrutto sociale, legato alla presenza dell’imene, una membrana mucosa che chiude l’ostio vaginale, che dovrebbe lacerarsi durante il primo rapporto sessuale, e risultare in una piccola perdita di sangue. Dico dovrebbe, perché non solo non è detto che si rompa proprio al primo rapporto, ma non è scontato perdere sangue. Il punto è che l’imene si può rompere i mille modi diversi: facendo sport, andando in bicicletta o mettendo l’assorbente interno. Il concetto di verginità, oltre ad essere bigotto e nemmeno troppo verificabile, diventa limitante. È mia opinione personale che il valore della prima volta dipenda da qualcosa di esterno all’anatomia del nostro corpo, e che la stessa anatomia non è fatta per limitarci, ma per agevolarci, quindi, alla me che in estate rifiutava i bagni in piscina perché non voleva “perdere la verginità” con l’assorbente interno, direi che il corpo è suo, che il valore alle esperienze lo deve dare lei e che forse dovrebbe leggere di più.
Il concetto di verginità è una delle più chiare espressioni del forte patriarcato di cui è intrisa la nostra società. Il valore di una donna viene legato alla sua repressione: le donne dovevano essere vergini per conservare il loro valore per uno e un solo uomo. Questo concetto è anche molto pericoloso, in quanto spesso le visite dal ginecologo vengono rimandate per paura o di compromettere lo status di vergine (anche se molti esami non sono invasivi) o che i genitori di ragazze minorenni scoprano un rapporto sessuale già avvenuto. Nonostante ora non si stenda più il lenzuolo sporco di sangue fuori dalla finestra, molti pregiudizi e tabù limitano ancora la libertà sessuale e di scelta di una donna.
L’unico modo per sapere se una è vergine o no è chiederglielo e fidarci di ciò che ci dice. Non esiste nessun altro modo per verificarlo. Purtroppo, però, in molti paesi, il test della verginità è ancora praticato e nonostante la totale assenza di basi scientifiche (dichiarata per altro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) continua ad essere uno dei tanti modi di violare i corpi e i diritti delle donne.
Io l’avevo detto che ci si addentrava in un terreno spinoso… Brevemente la risposta alla domanda è sì, l’assorbente interno può lacerare l’imene, e no, l’imene lacerato non toglie valore alla persona che sei.
Cosa posso usare quando ho il ciclo?
Con il ciclo ci sono 3 grandi categorie di prodotti che si possono usare:
- Assorbenti esterni
- Assorbenti interni
- Coppetta mestruale
Tra queste categorie vi sono poi mille tipologie di assorbenti, persino quelli interni all’olio di CBD, che per chi non lo sapesse è un prodotto naturale con proprietà rilassanti, distensive della muscolatura e che, in questo caso specifico, aiuta a combattere i dolori mestruali senza l’utilizzo di pasticche.
Io tutte queste cose non le sapevo fino a quando non mi sono resa conto, non solo di usare le stesse cose che ha usato mia madre una generazione fa, ma anche che le mie scelte non erano del tutto ecosostenibili. Ad oggi non esistono studi affidabili e completi sull’impatto ambientale degli assorbenti usa e getta, ma ci si può fare un’idea facendo dei semplici calcoli. Una donna in età fertile (tra i 13 e i 55 anni circa, chi più chi meno) ha un flusso di durata dai 3 ai 7 gg (anche qui, chi più chi meno) e consuma nella sua vita tra i 3 mila e i 10 mila tra assorbenti e assorbenti interni (il numero varia se si considerano eventuali gravidanze o patologie); se si considera che per ogni pacco di assorbenti la quantità di plastica è pari a 2.4g, risulta evidente che l’impatto ambientale del ciclo mestruale è abbastanza importante (si tenga a mente che spesso un pacco di assorbenti per un ciclo mestruale non è abbastanza, ma anche che non in tutte le zone del mondo questi sono utilizzati). Ovviamente non possiamo fare a meno degli assorbenti, ma è bene conoscere l’esistenza di alternative eco-friendly, come gli assorbenti lavabili in cotone, che possono essere molto validi anche per chi ha la pelle molto sensibile e irritabile. Ulteriore alternativa è la coppetta mestruale, di cui si sa poco, anche perché non è venduta nei supermercati. La coppetta mestruale è fatta di materiale biocompatibile, come lattice, caucciù o silicone, riutilizzabile per un massimo di 5 anni.

Quando posso fare la prima visita ginecologica?
Il prima possibile! Io ho aspettato 19 anni, due anni di ciclo doloroso e una diagnosi di ovaio micropolicistico. Prevenire è meglio che curare, si dice! Lo stesso vale per i pene-dotati. Andate dall’andrologo, tutti gli organi del nostro corpo meritano la stessa attenzione.
Considerando la mia esperienza, è davvero importante la sensibilizzazione su questo tema, perché spesso moltissime malattie di genere, non solo sono sottovalutate e mal diagnosticate, ma sono anche terribilmente stigmatizzate.
È normale avere male durante il ciclo?
No! Un po’ di dolore può essere correlato allo sfaldarsi dell’endometrio e alla contrazione uterina, ma il dolore non è da sottovalutare. Spesso dietro alla dismenorrea ci sono patologie che vanno diagnosticate e tenute sotto controllo, come endometriosi, fibromi e ovaio policistico. È importante monitorare non solo la durata del ciclo, della fase di mestruazione ed eventuali irregolarità, ma anche la presenza o meno di dolore. E soprattutto bisogna parlarne, in modo da trovare sollievo, perché le mestruazioni non possono essere dolorose e limitanti. Lamentare dolore mestruale non ci rende “piagnone” o lamentose, tantomeno non è utile imbottirci di antidolorifici senza andare a indagare una possibile causa del dolore.
A quanto sono tassati gli assorbenti?
L’IVA sugli assorbenti è stata applicata per la prima volta nel 1973 ed era pari al 12%, poi è via via cresciuta fino al 22%. Nello scorso ottobre è stata approvata dal governo la riduzione dal 22 al 10% (che comunque è molto più alta rispetto agli altri paesi europei) e messa in atto da quest’anno.
Giusto per darvi un’idea, nella legge di bilancio 2022, il cambio dell’IVA sugli assorbenti era solo dopo quello di tartufo e rosmarino.
Per inciso, al 22% sono tassati i prodotti di lusso…come se sanguinare una volta al mese lo fosse!
Gli assorbenti sono ecologici?
Se consideriamo quelli usa e getta, in linea di massima no. Certo è che non sono la fonte più alta di inquinamento al mondo, ma possono fare la differenza, non tanto per la plastica in un pacco di assorbenti, ma anche per il processo di lavorazione che necessita di moltissima acqua per produrre un assorbente.
Ci sono tuttavia delle alternative ecosostenibili, come assorbenti lavabili e coppetta di cui parlerò in seguito.
Cos’è la coppetta mestruale?
La coppetta mestruale è un dispositivo fatto di materiale biocompatibile, che raccoglie il sangue durante la mestruazione. Ce ne sono di tante forme e dimensioni, e possono essere utilizzate anche durante la notte, a differenza degli assorbenti interni. La coppetta viene infilata nel canale vaginale e con il margine superiore, aderirà ad esso permettendo di raccogliere il sangue. Dopo circa 8-12 ore (variabili anche in base al flusso) va rimossa, svuotata, lavata con detergente intimo e rimessa. A inizio e fine della mestruazione va disinfettata bollendola in acqua. Non solo è ecosostenibile, perché si può usare più e più volte, ma si può tenere anche di notte (a differenza degli assorbenti interni) e se la si usa bene impedisce di sporcarsi. In acqua è comodissima e anche per fare sport diventa praticamente invisibile e non si sente minimamente. Ovviamente bisogna farci attenzione, ma forse l’unico contro che avrei è che non c’è abbastanza informazione su questo utile strumento. Questo lo rende sia poco accessibile, ma anche pieno di falsi miti.
Ma la coppetta è igienica?
Si, se usata correttamente. Non ci sono controindicazioni alla coppetta mestruale, se non un eventuale disagio che si può provare nel metterla. La coppetta va sanificata prima e dopo il termine della fase di mestruazione, bollendola in acqua; va lavata circa ogni 8-9 ore, ogni volta che viene sfilata per essere svuotata. Il tutto naturalmente va fatto con le mani pulite e in un bagno pulito.
Pro e contro degli assorbenti lavabili.
Gli assorbenti lavabili sono assorbenti esterni in cotone e flanella (la composizione cambia in base all’azienda che li produce) che si possono lavare o a mano o in lavatrice a 40-50°C. Sono indicati non solo perché sono ecosostenibili in quanto non si buttano ma si riutilizzano, ma anche per chi ha la pelle facilmente irritabile. Gli unici contro sono riguardanti la pigrizia del singolo, in quanto vanno lavati, fatti asciugare e riutilizzati. Ovviamente è più faticoso rispetto agli assorbenti usa e getta, ma i benefici sono molti di più.
Se si considera che il costo per un pacco di assorbenti è in media di 5 euro, e che spesso in due mesi almeno due pacchi vengono usati, spendere circa 40 euro per 5 assorbenti lavabili e utilizzabili potenzialmente all’infinito, risulta veramente molto conveniente.
Si può fare sesso con le mestruazioni?
Nulla lo vieta, se non il disagio che la persona o il partner può provare durante il rapporto; per questo motivo è importante il consenso. Avere un rapporto sessuale con le mestruazioni è quindi possibile, con l’unico limite dell’approvazione delle persone coinvolte.
Si può rimanere incinta con le mestruazioni?
Assolutamente sì! Sebbene la probabilità sia minore, non è mai nulla. Questo dipende principalmente da due motivi: il primo riguarda l’eventualità di una doppia ovulazione in un mese e il secondo riguarda la sopravvivenza degli spermatozoi nell’apparato genitale femminile che arriva fino a 48 ore. Nonostante ci siano numerosi metodi “contraccettivi” naturali che riguardano il monitoraggio del ciclo mestruale, la misurazione della temperatura basale e il monitoraggio degli ormoni, bisogna ricordare che i veri metodi contraccettivi sono altri e che il preservativo è l’unico che ci protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili. *
Che cos’è la sindrome da shock tossico?
La sindrome da shock tossico è un grave quadro clinico dovuto alla risposta infiammatoria multisistemica alla esotossina del batterio Staphylococcus aureus, che comunemente si trova nel naso e nella vagina. Questa sindrome, detta TSS, è correlata ad un uso eccessivo e prolungato degli assorbenti, specie di quelli interni. È abbastanza rara, ma non va sottovalutata; risulta essere un problema in quegli ambienti e territori in cui i prodotti sanitari scarseggiano.
Perché nella pubblicità degli assorbenti il liquido è blu?
Non ho una vera risposta a questa domanda, perché tutte quelle che mi sono data non hanno un vero e proprio senso. Quel liquido blu è davvero anonimo e di certo non ci fa sentire rappresentat*. Prima di avere il ciclo la prima volta, non avevo mai realmente associato il liquido blu al mio sangue, e forse è un po’ questo il motivo per cui è utilizzato. Non è diretto e impattante, è anonimo, fa capire il messaggio e non richiede spiegazioni. Quel liquido blu è parte del tabù costruito attorno al ciclo mestruale.
Sebbene io mi renda conto di aver risposto solo a pochissime delle domande su questo argomento, spero di aver chiarito, almeno in parte alcuni dubbi e perplessità. Queste erano alcune delle cose che avrei voluto conoscere quando ho visto le mutande sporche di sangue per la prima volta: mi sarebbe piaciuto avere gli strumenti per fare fin da subito una scelta consapevole sul mio corpo.
L’educazione mestruale è fondamentale. Non possiamo continuale a vivere il ciclo con l’esperienza delle nostre mamme e delle nostre nonne. È giusto accettare i consigli e valutarne l’efficacia, ma è altrettanto giusto e sacrosanto informarci e avere accesso a fonti sicure che trattino di argomenti che riguardano la nostra salute. Non possiamo continuare a vivere il ciclo di nascosto, a nascondere l’assorbente nella manica e a convivere con dolori a malapena sopportabili. C’è tanto bisogno di parlare, condividere e portare alla luce queste problematiche e le domande sull’argomento, come pure c’è tanto bisogno di qualcuno che ci sappia rispondere, non solo a noi giovani adult*, ma anche ai più piccol*!
P.S.: vi lascio degli articoli e siti web su questo tema, in modo che possiate trovare altre risposte alle vostre domande.
https://www.xn--mestruazionisenzatab-gdc.it/
