Midnight Mass: l’orrore della fede o la fede nell’orrore

L’arrivo di un giovane prete carismatico coincide con miracoli stupendi, misteri inquietanti e un rinnovato fervore religioso in una morente cittadina che vuole credere

Sinossi netflix

Midnight Mass, miniserie targata Netflix ed uscita a settembre di quest’anno, è stata ideata e diretta da Mike Flanagan, già regista della prima stagione di The Haunting, sempre per Netflix.

La trama ruota attorno alla vita degli abitanti di Crockett Island, la cui comunità sta affrontando da anni una lunga e lenta decadenza. A cambiare la situazione, due avvenimenti: il ritorno di Riley Flynn (Zach Gilford) – con alle spalle problemi di alcolismo e un periodo in carcere in seguito alla morte di una ragazza– e l’arrivo di Padre Paul (Hamish Linklater), inviato come sostituto del precedente parroco, in cura all’estero.

Una serie sui generis (biblici)

In tutti e sette gli episodi di questa miniserie, un elemento domina e pervade tutto: la religione. Si inizia con i titoli dei singoli episodi, che rimandano ai libri della Bibbia e ai Vangeli, dalla Genesi all’Apocalisse, per poi continuare con il protagonista, padre Paul, e chiudere con una serie di miracoli e prodigi. La serie è ambientata durante la Quaresima, e culmina con la notte del Lunedì dell’Angelo; l’architrave della narrazione è il concetto della resurrezione, il quale viene portato alle estreme conseguenze dimostrando come, quando c’è solo una vuota fede che scivola nel fanatismo e invece manca il coraggio di scegliere e pensare, chiunque possa diventare un mostro, ponendo dubbi su cosa sia effettivamente il male, se qualcosa di esterno a noi o di intrinseco.

L’umanità su un’isola

I personaggi di Midnight Mass sono un campione eterogeneo del genere umano: l’ateo Riley che si è oramai allontanato dalla fede, a differenza dei suoi genitori, che sono ferventi cattolici; lo sceriffo Hassan, il quale è musulmano e cresce da solo il figlio adolescente, sempre più attratto dal Cristianesimo; padre Paul, che dopo una rinascita spirituale si trova sempre più assalito dai dubbi; la fanatica Bev, pronta a citare la Bibbia in ogni occasione senza mai interrogarsi sulle proprie azioni.

Come nelle ambientazioni di molti libri di Stephen King, il soprannaturale e il mistero sono profondamente inseriti in questo luogo, e gli abitanti ne subiscono inconsapevolmente la presenza, senza rendersi conto della propria degenerazione morale, che piano piano si fa strada in loro. Questa evoluzione dei personaggi rispecchia il climax degli eventi: mentre nei primi episodi, dal ritmo più lento, la narrazione si concentra sul conoscere i protagonisti della storia, velocemente la situazione muta, ed impone allo spettatore di finire tutta la serie.

Un forse horror

Cosa sia un horror è una domanda che molti addetti al settore (registi, attori, sceneggiatori) si fanno da tempo, senza tuttavia trovare una risposta univoca: poco fa Netflix ha condotto un sondaggio su Twitter in merito, e le risposte sono state abbastanza inconsuete, tra chi citava La fabbrica di cioccolato e chi Paradise, dimostrando appunto la sfuggevolezza del responso. In questo specifico caso, la situazione è atipica: non ci sono scene di terrore vero e proprio, ma viene messo sotto ingrandimento la psiche umana; i dialoghi sono lunghi e densi di significati, accentuando così l’interpretazione degli attori; mancano le musiche “classiche” del genere, che sono sostituite da qualcosa di inatteso, le canzoni di chiesa, che, proprio per la loro apparente tranquillità, causano un’inquietudine ancora maggiore nel pubblico.

In conclusione, a chi consigliamo Midnight Mass? A chi cerca un’opera diversa dal solito, a chi vuole vedere un horror-non-troppo-horror, a chi vuole lasciarsi sedurre dal dubbio, a chi non ha paura di mettere in discussione il proprio credo.

Per i più curiosi, ecco il trailer!

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