Per noi, di solito, la Storia è qualcosa di distante. Qualcosa che non ci riguarda direttamente.
Ogni storico, per quanto a volte lo possa volere, non può lavorare “sul campo”, ovvero fare esperienza di ciò che studia. Eppure, ci sono dei momenti in cui tutti, in un modo o nell’altro, siamo toccati dalla Storia; momenti in cui persino uno storico può osservare gli eventi accadere davanti ai suoi occhi. Questo è uno di quei momenti.
La pandemia di Covid-19 che in questi mesi si sta diffondendo in tutto il mondo ha avuto un impatto su ognuno di noi: prima è stata toccata la nostra vita universitaria, poi le nostre abitudini più basilari. Le restrizioni a cui siamo sottoposti non hanno precedenti nella Storia recente; anzi, a dire il vero, il caso di un intero stato moderno occidentale che si autoimpone una sorta di quarantena generalizzata non si è mai riscontrato.
Per la nostra generazione (millennials o zoomers indifferentemente), un evento del genere ha una portata mai vista. Certo, forse alcuni ricordano il crollo delle Torri Gemelle, o le dimissioni di papa Benedetto XVI (o il Mondiale del 2006, per sdrammatizzare). Anche quelli sono stati momenti di Storia con la S maiuscola. Tuttavia, nessuno di essi ha avuto su di noi l’impatto di questa epidemia.
I nostri genitori hanno vissuto il terrorismo politico e quello mafioso, il crollo del Muro di Berlino e il disfacimento dell’URSS, il disastro di Chernobyl. Non parliamo nemmeno dei nostri nonni, che probabilmente, nella maggior parte dei casi, hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale.
Siamo la generazione delle nuove tecnologie, è vero, e già questo basta a definirci. Ma se ci sarà un preciso momento storico che in futuro tutti noi ricorderemo, sarà probabilmente questo.
In realtà, è ancora molto presto per tirare le somme sull’effettiva portata che avrà l’epidemia. Il contagio in Italia non si è ancora del tutto stabilizzato, e nel resto d’Europa e negli USA è solo all’inizio. Parlare ora delle possibili conseguenze di tutto ciò è assolutamente prematuro, dal punto di vista storico. Dopotutto, la Storia si può comprendere solo a posteriori, e nemmeno allora si potranno capire davvero tutti i fatti, tutte le connessioni. Parafrasando Marc Bloch, lo storico cerca, non postula. Eppure, questo è uno di quei rari casi in cui possiamo capire da noi che ciò che stiamo vivendo fa parte della Storia, e che noi stessi siamo una frazione di essa.
Questo articolo non vuole fare analisi, né tantomeno esprimere giudizi: il suo scopo è quello di invitare coloro che lo leggeranno a farsi testimoni di ciò che vivono, ora come in futuro. Se posso azzardare una previsione, dico che questo periodo rappresenterà uno spartiacque sia nella Storia che nella nostra vita; come tale, è importante che ne conserviamo un ricordo il più possibile lucido e consapevole.
Detto questo, per rendersi testimoni è abbastanza fondamentale esserci: quindi, nel dubbio, #stateacasa e tenete da conto la vostra salute e quella dei vostri cari; e speriamo che la Storia passi in fretta, se deve passare.